giovedì 26 gennaio 2023

Besozzo

C’è un mistero nella musica popolare e tradizionale americana, che è la componente maggioritaria di Shake Your Shimmyche le Jolly Shoes Sisters alias Laura Fedele e Veronica Sbergia hanno saputo svelare accostandosi a repertori che hanno un’evidente impronta jazzistica, ma mostrano, canzone dopo canzone, un ricchissimo background. Come scrive Amanda Petrusich in It Still Moves “forse è perché so, nel profondo, che la vera azione, le cose che accadono al di fuori della strada, ovunque, piangere, costruire, cantare, sospirare, amare e odiare e fare e suonare e registrare, sono comunque un milione di volte più importanti delle strade con cui ci si arriva”. Laura Fedele e Veronica Sbergia questa lezione non l’hanno imparata in qualche accademia musicale, ma l’hanno coltivata concerto dopo concerto, una prassi infinita di serate che a volte funzionano, a volte un po’ meno. Anno per anno, per affrontare questo modus vivendi, ci vuole come dicono le Jolly Shoes Sisters “un pizzico di leggerezza” e soprattutto un tocco di grazie e di genialità femminile capace di rispolverare antiche canzoni rivestendole non soltanto di un suono brillante, per quanto prodotto da strumenti tradizionali, ma anche di significati aggiornati che, inseriti nel contesto di Shake You Shimmy, suonano ancora estremamente attuali. L’incontro tra due musiciste che da tempo setacciano lo sterminato bagaglio della musica americana ha portato a un piccolo gioiello che, oltre a incantare per la qualità delle esecuzioni e delle interpretazioni, riesce a spiegare senza alcun sforzo come è possibile che composizioni risalenti a più di un secolo fa riescano ancora a risultare affascinanti. Non solo, le Jolly Shoes Sisters, coltivando la legittima ambizione di conoscere a fondo quel linguaggio, dimostrano di essere in grado di firmare piccoli classici come Love My Shoes (con un sorprendente violino di Lucio Fabbri in bella evidenza) o Like Aretha Used To Sing, un’emozionante omaggio a una delle più grandi cantanti di sempre (Aretha Franklin, of course) impreziosito dalla tromba di Enrico Rava. C’è qualcosa di speciale in queste canzoni che sgusciano fuori da un passato enciclopedico perché come scriveva Greil Marcus “squarciare il codice di un qualunque linguaggio gotico, e in particolare di uno piatto come una pianura, può equivalere a squarciare la terra”. Le Jolly Shoes Sisters lo fanno ballando a piedi nudi, con un sorriso contagioso e portando in allegria tutto un intero vocabolario nel futuro di oggi.


The Jolly Shoes Sisters

venerdì 3 febbraio, ore 21

Musical Box, Besozzo (Va)

via XXV Aprile, 58.

info: 0332770479

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