Fill di batteria, riff di chitarra, accordi di pianoforte solfeggi di sassofono, insegnanti che danzano nel corridoio: la vitale effervescenza della Scuola di Musica Moderna negli spazi di Palazzo Savonuzzi è l’energia trainante di un articolato lavoro di rigenerazione cittadina che ha il suo cardine proprio nello sviluppo dell’area lungo la Darsena del canale Burana che porta fino al mare.
Come scrive Patrizia Gabellini in Tecniche urbanistiche, ci sono luoghi della trasformazione dove “il progetto è reso specifico dall’inserimento in un contesto dove gli elementi naturali e artificiali preesistenti pongono molte condizioni. È necessario allora individuare alcune regole di composizione che possano essere utili a fronte dell’estrema diversità dei casi, tipiche regole prestazionali, formulazioni di carattere normativo tendenti a specificare la qualità attesa, il risultato che si intende ottenere anziché i modi per ottenerlo”.
È proprio il caso della Darsena di Ferrara che, oltre a favorire la riappropriazione degli spazi e la ricollocazione dell’intera area in funzione di un servizio e di un utilizzo pubblico, ha promosso tempi e spazi di collaborazione tra attori diversi, che si sono trovati a coltivare un terreno comune.
La Darsena è diventata così un luogo di lavoro, incontro, collaborazione e produzione per le sei associazioni che compongono il Consorzio Wunderkammer, che oltre alla scuola di musica e di danza, è co-working (banCO) orientato ad artigiani, artisti, giovani creativi e freelance; è sede di mostre, concerti e spettacoli; è un centro sportivo dedicato agli sport fluviali nel quale sono cresciuti campioni mondiali; è punto di accesso ai servizi di welfare e orientamento verso la creazione di imprese, ed è un porto fluviale e base di riscoperta delle vie d’acqua.
Con Roberto Formignani, bluesman, insegnante, compositore e promotore culturale, visitiamo il piccolo porto, le sale aperte al pubblico e le stanze per l’insegnamento zeppe di chitarre e strumenti, mentre illustra corsi e iniziative che si susseguono per tutto l’anno solare: davvero un fiume di musica”, che è uno degli slogan attorno a cui si snodano dozzine di eventi, ma non è soltanto una metafora.
È un progetto che nasce per e con la musica al centro, ma come strumento di comunicazione, di bellezza, di convivenza che poi, giustamente, si riversa davvero sulle rive della Darsena che, nel frattempo, stimolate da tanta creatività, si sono rifatte il trucco, svelando che la simbiosi tra arte, natura e città è ancora possibile, anzi, è urgente e necessaria.
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