Fausto De Nisco è tra quegli artisti contemporanei che hanno ritrovato meticolosamente l’alta qualità della pittura, per costruire un nuovo sguardo in grado si svelare per la prima volta ciò che appariva quotidiano e persino banale. Nelle oltre quaranta opere esposte (anche di grandi dimensioni), oltre ad alcuni esempi rilevanti degli anni ottanta e novanta, è possibile affrontare compiutamente gli ultimi quindici anni di ricerca del maestro emiliano, in cui le forme sempre metamorfiche si fondono in un flusso cromatico mai domo e in una luce segreta. Quella di De Nisco è, infatti, una ricerca che non si ferma alle apparenze delle cose, anzi consuma quelle apparenze per coglierne i nessi che le legano a tutte le altre. “Ogni cosa s’intesse con tutto” come già sosteneva Goethe nel Faust, rilevando la radicale interconnessione della realtà. De Nisco è convinto della potente dinamicità delle relazioni e con la sua pittura si cala, creandolo, in un mondo in cui ciò che riconosciamo è istantaneamente già qualcosa di diverso. Un corpo allora non ha uno sfondo ma è già quello stesso sfondo e si apre come uno spazio fatto di luce e colore, che si raccolgono in un segno quasi subito smaterializzato nel flusso incessante che tutto racconta. Eppure c’è ancora un corpo, di cui non sapremmo dire molto di più. E c’è uno sfondo che è più e meno di un paesaggio che mai riconosceremo. E anche lo spazio ci spinge a oltrepassarlo (a oltrepassarci), si apre come un luogo senza fine, azzurro persino, ma non è un cielo oppure non lo è già più. I colori, i segni, la luce, sono l’essenza di quella natura dinamica, che mai si arresta eppure è immobile davanti e dentro di noi: è il presente di cui siamo l’incarnazione che si coglie mentre sfugge, è il tempo. Ogni opera di De Nisco può davvero essere definita come una porta nel tempo, in cui possiamo accedere a quell’illusione, forse non del tutto folle, che in noi permanga qualcosa d’immutato nel nostro perpetuo divenire. È per questa sua natura temporale che la pittura di De Nisco ha anche una forte sensibilità musicale, in cui i ritmi sono talvolta incalzanti e talvolta si raccolgono in un intimo e potente lirismo. Chiude la mostra una selezione di opere su carta, soprattutto collage, in cui è possibile seguire il percorso creativo dell’artista, spesso basato sull’accumulazione di appunti visivi (raccolti anche a distanza di molti anni) poi assemblati in ampie composizioni.
Fausto De Nisco nasce a Sassuolo (Modena) nel 1951. Nel 1964, a tredici anni, si iscrive all’Istituto d’arte Venturi di Modena e si diploma a sedici anni con il massimo dei voti in pittura. Dal 1967 frequenta il corso di scultura di Umberto Mastroianni all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1985 entra a far parte del movimento “Transmanierismo” teorizzato da Giorgio Celli e Flavio Caroli. Espone ad Arco a Madrid e all’ICAF di Londra. Nel 1986 è alla mostra Libertà d’immagine, nel 1987 alla mostra “La costruzione del senso” e a “Dialogo sulla superficie” a Modena. Del 1989 è la sua partecipazione all’evento “Esperimento ininterrotto della pittura” presso il Mercato del Sale a Milano. Nel 1990 è una personale alla Galleria Rotta di Genova. La Galleria La Loggia di Bologna ospita una lunga serie di mostre personali. Del 2005 è il volume Fausto de Nisco. Dipinti 1985-2005 in occasione di una serie di mostre personali, al Cassero Medievale di Prato, alla Galleria Roberto Rotta di Genova, alla Galleria Paolo Nanni di Bologna e alla PoliArt Contemporary di Milano. Nel 2008 è la personale “Divenire visibile” alla GAM Galleria d’Arte Moderna di Cesena. Nel 2009 i suoi lavori vengono presentati a “Villa delle Rose” a Bologna. Del 2013 è la personale a Palazzo Ducale di Pavullo. Del 2016 è l’antologica Fausto De Nisco. Inutile Bellezza a Palazzo dei Principi di Correggio. Nel 2017 è la mostra “Fausto De Nisco. Modus operandi” alla Galleria Comunale d’Arte di Sassuolo. Sempre nel 2017 è invitato alla mostra “90 artisti per una bandiera” a Palazzo Casotti di Reggio Emilia. Nel 2020, alla presenza delle autorità cittadine, vengono inaugurate a Marsiglia (in Francia) le opere monumentali “Cosmogonia in blu” e “Cosmogonia in rosso”, commissionate a De Nisco per due nuovi complessi residenziali. Nel 2021, in occasione del settantesimo compleanno del maestro, è la mostra dedicata al recente ciclo dei Quadri barbari, a Palazzo Libera di Villa Lagarina.
Fausto De Nisco, La porta nel tempo
Castello di Belgioioso, dal 10 giugno al 2 luglio
da lunedì a venerdì: dalle ore 14 alle ore 18 (mattina su appuntamento)
sabato e domenica: dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle ore 15,00 alle 17,30
Castello di Belgioioso, via Dante Alighieri 3, Belgioioso (Pavia)
0382.969250
info@belgioioso.it
www.belgioioso.it
Nessun commento:
Posta un commento