martedì 18 aprile 2023

Verbania Fondotoce

Un esercizio della memoria, distante e diverso dalla retorica, diventa fondamentale quando la rilettura dei fatti storici tende a ribaltare la realtà. Come scrive Claudia Rankine in Just Us, “non ricordare vuol dire forse non sentirsi toccati da eventi che non interferiscono con la tua sopravvivenza” ed è una scelta anche quella, magari più propensa all’indifferenza e alla banalità, di sicuro non molto lungimirante. In termini di Resistenza, ogni esitazione, ogni distinguo rischia di aprire una crepa in cui le continue revisioni e le riscritture tendono a imporre una separazione da quegli ideali e da quei valori che sono fondamento perché come diceva Cleonice, una delle vittime del massacro di Fondotoce, “un’idea di libertà è qualcosa di forte, che trascende ogni tempo e sacrificio”. La sua è una delle voci più importanti di Libertà e amore. Siate un coro anche quando vi sentirete soli, uno spettacolo organizzato e interpretato da Michele Anelli, musicista e autore che da anni si divide tra uno scrupoloso lavoro di ricerca storica e una parallela carriera nei meandri del rock’n’roll e che così presenta la sua più recente incursione nei territori della memoria della Resistenza: “Ho scritto cinque monologhi e ripercorro il 20 giugno 1944 attraverso le parole di un partigiano ignoto e di Cleonice Tomassetti, unica donna presente, quando 43 partigiani, arrestati durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vennero fucilati a Fondotoce”. L’episodio, ricostruito nel dettaglio nel centro documentazione della Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce (VB), è riassunto, in breve, così: “Il pomeriggio del 20 giugno 1944 quarantatré partigiani, arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vengono fucilati a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario ‘Parco della Memoria e della Pace’ e la Casa della Resistenza. Dopo essere stati torturati e fatti sfilare in corteo da Intra arrivano sul luogo della fucilazione, nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore; nel corteo sono quarantasei, tre di loro verranno all’ultimo momento risparmiati, uno si salverà. Carlo Suzzi riesce fortunosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo, tornando poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia Quarantatré”. Una rappresaglia, tanto crudele quanto inutile, per la crescente pressione delle formazioni partigiane che Michele Anelli inquadra con una lente trasparente e assecondando un background composito, che segue una precisa linea rossa da Woody Guthrie ai Clash. 


Questa miscela di forme culturali non sorprende: la Resistenza del 1944 e le resistenze diffuse, e spesso invisibili, di oggi hanno molto in comune e Michele Anelli sembra ricordarlo quando in Resistenza anno zero, titolo che implica mille suggestioni, canta: “Cerco le parole per lasciare un saluto che ti possa ricordare la scelta di salire ancora in montagna, ancora di settembre, andare fino in fondo e finire il lavoro”. Come se le parole e le fotografie sgranate non bastassero più, la memoria chiede uno sforzo dedicato e Libertà e amore. Siate un coro anche quando vi sentirete soli (libro e disco, 16 euro, Segni e parole) distribuisce le possibilità in modo equo con l’idea di “cantare come un coro anche quando sei solo” che si evolve, almeno per la parte sonora, in un mood rarefatto e pulsante, tra sottili strati di tastiere e di chitarra elettrica, quasi una colonna sonora per ribadire, ancora in Resistenza anno zero: “Ricordo ogni nome, ricordo ogni sorriso, ricordo ogni giorno, il suo ultimo respiro, questo tempo non m’assomiglia non assomiglia nemmeno a te”. In queste parole, c’è una Resistenza rinnovata, e proiettata nel futuro, in cui Michele Anelli, per conto suo e del grande coro di cui fa parte, tiene a precisare, cantandolo in Ho scelto: “Ho fatto una scelta, ho scelto da che parte stare”. Sulla riva del lago, quel giorno d’estate del 1944, guardavano tutti insieme nella stessa direzione, senza paura, senza esitazioni, e sono arrivati fin qui. 

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