martedì 21 giugno 2022

Aosta


Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglie un’esposizione che racconta una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del ventesimo secolo, quella dell’espressionismo svizzero. Una proposta che si distingue per la ricercatezza e per lo spirito della collaborazione scientifica con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur.


La mostra, infatti, è promossa dall’Assessorato Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, ed è diretta dal curatore del Kunst Museum Winterthur, David Schmidhauser, in collaborazione con Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle d’Aosta. Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico. Nei primi anni del ventesimo secolo furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Dagli inizi alla prima metà del ventesimo secolo, il movimento si sviluppò gradualmente in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’.


Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori di Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot interessato all’estetica del colore, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello basilese dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore. Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese. Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica. 

Non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del ventesimo secolo. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista come Interno con tre donne di Albert Muller o La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly. Una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del ventesimo secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico.


Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 25 anni.

Mostra inserita nel circuito di Abbonamento Musei.

Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19. 

Inaugurazione: venerdì 24 giugno 2022, ore 18.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 giugno al 23 ottobre 2022.


telefono: 0165275937

u-mostre@regione.vda.it


Museo Archeologico Regionale

Piazza Roncas 12

11100 - AOSTA

Tel. 0165.275902

www.regione.vda.it 

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