Due mostre fotografiche straordinarie si susseguono quest’inverno nella splendida cornice di Forte Bard, una location sempre molto attenta alle arti visive, e non. Dal 6 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 sarà la volta World Press Photo, il più prestigioso premio al mondo di giornalismo fotografico, che da più di sessant’anni premia i migliori scatti che hanno documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo. Nell’edizione corrente saranno esposte le 140 immagini vincitrici e più rappresentative del 2018 con tre tre fotografi italiani finalisti, ovvero Marco Gualazzini, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe. Il vincitore è invece John Moore con Crying Girl On The Border. Lo scatto mostra la piccola Yanela Sánchez, originaria dell’Honduras, che si dispera mentre la madre viene perquisita da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas. Va ricordato che ogni anno il premio coinvolge fotografi provenienti da ogni parte dal mondo: in questa edizione hanno partecipato al concorso 78.801 fotografie di 4.738 fotografi di 129 paesi.
Diversa, ma sempre di grande impatto la mostra On Assignment, una vita selvaggia che viene presentata per la prima volta al pubblico: raccoglie le immagini dei reportage realizzati dal fotografo Stefano Unterthiner dal 2009 al 2019 su commissione del National Geographic Magazine. Una retrospettiva che vuole invitare il pubblico a scoprire il mondo della fotografia naturalistica provando a raccontare, attraverso la vita e lo sguardo di un grande fotografo, il nostro rapporto con la natura e le altre specie. La mostra documenta, in particolare, il lavoro realizzato da Unterthiner per il celebre magazine americano, di cui è collaboratore dal 2009 (e primo italiano nella storia della fotografia moderna). Ben 77 le immagini esposte, suddivise in dieci storie che mostrano un grande ritratto del mondo animale: dalle fotografie realizzate nel remoto arcipelago di Crozet, a quelle prodotte, sulle tracce del puma, in Cile; dalle suggestive immagini sul cigno selvatico, ai drammatici scatti che documentano il declino del cinopiteco in Indonesia. Una testimonianza vitale e con un altissimo valore specifico. Come dice lo stesso Stefano Unterthiner: “Il mestiere del fotografo naturalista non è facile può far sognare molti, ma pochi possono immaginare cosa voglia dire realmente vivere di fotografia. Qualcuno lo ha definito il mestiere più bello del mondo ma ho imparato sulla mia pelle che questa definizione è vera solo in parte. Le immagini raccolte in questa mostra sono una piccola parte della mia produzione di questi due decenni di attività, ma credo possano ben rappresentare quello che ho fatto in questi anni”.
World Press Photo
dal 6 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
On Assignment, una vita selvaggia
dal 14 dicembre 2019 al 2 giugno 2020
www.fortedibard.it
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