venerdì 16 ottobre 2020

Roma


Più che un libro, peraltro bellissimo, è la mappa di un immaginario, un viaggio collettivo nella memoria, attraverso i luoghi dove il ricordo comincia a sostituirsi alla vita. Più di cinquanta autori, italiani e internazionali, hanno raccontato le loro peregrinazioni sui sepolcri di poeti, scrittori e artisti che hanno cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo. Qui giace un poeta è un atlante geografico che attraversa tutti gli emisferi, dalle coste californiane ai deserti della Mongolia, ma è anche un’odissea nel tempo dalla morte di Publio Virgilio Marone a Brindisi, il 21 settembre del 19 avanti Cristo a quella di Joe Strummer il 22 dicembre 2002 in un villaggio nella campagna inglese. Tra questi significativi estremi le tappe elencate da Qui giace un poeta comprendono una moltitudine di scritture che, a partire dall’omaggio, necessariamente postumo, alle singole tombe, si trasformano in un’ode collettiva alla bellezza. L’effetto è singolare, sorprendente e lirico nello stesso tempo perché è vero che l’arte segue un istinto individuale, ma è destinata ad affiorare in un gesto pubblico e Qui giace un poeta si rivela proprio una sorta di comunità immaginaria perché come scrivono i curatori “nonostante le diversità dei luoghi, e dello stile e del tono e dello sguardo di chi quei luoghi li ha visitati e descritti (poeti, scrittori, artisti, giornalisti, librai, blogger), un tratto comune ai diversi pellegrinaggi c’è: sembra quasi che in quelle tombe lo spirito del defunto e della sua opera si sia fuso con lo spirito del luogo, e che chi ne ha visitato la tomba non sia andato fin lì solo per vedere cosa diamine c’era da vedere. Ma per incontrare una persona. Si è trattato di incontri a volte cercati con insistenza e a volte casuali, sempre però capaci di segnare svolte nel viaggio e indicare un nuovo modo, più vasto, di vedere la strada percorsa e da percorrere (come anche un buon libro, d’altronde, sa fare)”. E, chissà, forse ha proprio ragione Bob Dylan (qui convenuto con Allen Ginsberg sulla tomba di Jack Kerouac), quando diceva che la morte non è la fine.


Qui giace un poeta

60 visite a tombe d’artista 

336 pagine, 20 euro 

in libreria dal 29 ottobre 2020

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