mercoledì 5 ottobre 2022

Moretta


È stata una canzone Bob Marley, Three Little Birds, a scoccare la prima scintilla: i tre piccoli uccelli apparsi sulla soglia del cantante giamaicano, in una mattina di sole del 1977, diventano una scultura di Guido Diémoz su una piccola scatola di legno. È solo l’inizio di un lungo percorso di osservazione e conoscenza, partito dagli anni dell’infanzia. Tempi in cui ha affinato il suo sguardo, imparando a fissare gesti tipici e caratterizzanti l’attività contadina, il rapporto con gli animali e le inclemenze atmosferiche, la neve e il gelo. I suoi occhi indagatori studiano l’uomo intento a fabbricare i cesti, il contadino che affila e batte la falce, l’apicoltore, il taglialegna, i battitori del grano, i montanari che costruiscono la carbonaia e tutto questo “savoir faire” diventa materia ed ispirazione per le sue grandi sculture.

In ogni opera di Guido Diémoz si percepisce il senso del lavoro delle braccia, lo sforzo, la fatica, ma contemporaneamente, la meravigliosa atmosfera serena e costruttiva di una comunità che condivide origini, passato, momenti di festa e speranze. Profili ricurvi sotto il peso di un cielo incombente, luoghi in cui la notte sembra arrivare prima. Dal legame con la terra e la montagna, un vivere duro ed incomparabile per la bellezza legata alla natura, emergono quelle doti forgiate dall’esperienza e dalla volontà di affrontare e superare le avversità quotidiane. Diémoz ferma il tempo con lo scalpello, lo cristallizza con precisione chirurgica, definendo scene dotate di un’armonia compositiva che si presta a più letture. Nelle sue sculture nessuno è solo, ogni scena si compone di piccoli universi in costante movimento per la sopravvivenza, non ci si può fermare, una leggera tensione permea ogni scultura, ogni situazione risponde ad un richiamo etico nei confronti del passato.   


Guido Diemoz

Il Mondo Rurale e le sue tradizioni ancestrali 

fino al 27 novembre 2022

Biblioteca Civica

Via Martiri della Libertà, 2, 12033 Moretta (Cuneo)

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