mercoledì 8 ottobre 2025

Castelfranco Veneto

In mostra, in anteprima assoluta, al Museo Casa Giorgione le opere di Olivo Barbieri ispirate a Giorgione e al paesaggio veneto contemporaneo: dal 26 settembre al 2 novembre 2025 il Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto ospita la mostra Altre Tempeste, un dialogo immaginario tra le fotografie di Olivo Barbieri, (Carpi 1954), figura centrale della fotografia contemporanea italiana che si distingue per una riflessione costante sul concetto di visione e sulla rappresentazione del paesaggio, sia urbano che naturale, e le opere di Giorgione in un confronto suggestivo tra passato e presente, tra pittura e fotografia. In anteprima assoluta, l’esposizione presenta le opere realizzate nell’ambito della ricerca fotografica Altre Tempeste, che si concentra sulla trasformazione del paesaggio veneto rileggendolo attraverso l’interpretazione di Barbieri e il lascito visivo di Giorgione, promossa da OMNE, Osservatorio Mobile Nord Est. Osservatorio Mobile Nord Est è un progetto avviato dalla città di Castelfranco Veneto, Assessorato all’Ambiente e alla Mobilità Sostenibile, dall’ULSS 2 Marca Trevigiana, Dipartimento di Prevenzione, dall’Università di Padova, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. È un centro di ricerca interistituzionale volto allo studio delle trasformazioni del paesaggio contemporaneo attraverso la pratica artistica e del cammino. OMNE è una piattaforma, un contenitore di progetti (residenze d’artista, workshop, campagne fotografiche, camminate, convegni, conferenze, incontri, mostre, installazioni, pubblicazioni) mirati alla sensibilizzazione dell’ambiente.


Il progetto, nato per sensibilizzare il pubblico sull'importanza e le criticità del territorio contemporaneo attraverso la fotografia, vuole porre l’attenzione sul ruolo del paesaggio, trattandolo non come semplice sfondo, ma come protagonista, proprio come fece Giorgione, tra i primi artisti a riconoscere al paesaggio dignità espressiva e narrativa. Tra i suoi lavori significativa è l’opera la Tempesta, che restituisce uno sguardo interrogativo sulla realtà e sulla sua rappresentazione, diventando il punto di partenza per una riflessione che attraversa epoche e tecniche diverse e che crea nuovi immaginari e prospettive di lettura. Su questo terreno si muove la ricerca di Barbieri, invitato a realizzare un insieme inedito di opere ispirate all’arte del Giorgione, che entreranno a far parte delle Civiche Collezioni Museali. Il suo lavoro, cominciato nel settembre 2023, si concentra sui cambiamenti urbanistici, architettonici e culturali del territorio veneto intrecciando riferimenti storici e prospettive contemporanee. Al centro, il legame profondo tra pittura e fotografia, tra immaginari antichi e scenari attuali. Barbieri ha visitato più volte Castelfranco Veneto e i suoi dintorni. La sua ricerca ha investigato esempi emblematici di architettura come Villa Parco Bolasco, la Tomba Brion di Carlo Scarpa ad Altivole e la Gypsotheca di Antonio Canova a Possagno, ma anche paesaggi aperti dove le criticità ambientali convivono con un antico equilibrio. Le sue immagini offrono una lettura complessa e riflessiva del paesaggio dove ampie vedute si alternano a dettagli silenziosi, tensioni visive a tracce di memoria, andando a comporre un insieme complesso e riflessivo. Da sempre la sua attenzione è rivolta allo studio del colore e alla percezione dello stesso. Il progetto Altre Tempeste, a cura di Stefania Rössl, Massimo Sordi e Matteo Melchiorre, è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’esposizione è stata anticipata da un ciclo di appuntamenti che hanno coinvolto l’autore in seminari, laboratori, mostre e pubblicazioni, con l’obiettivo di approfondire il rapporto tra fotografia e rappresentazione, tra pratiche artistiche e didattica. Inoltre, in occasione della mostra, sarà pubblicato il volume Altre Tempeste, edito da Quodlibet, con tutte le trentadue opere prodotte. Il volume sarà presentato il giorno dell’inaugurazione alla presenza dell’autore, dei curatori di OMNE Stefania Rössl e Massimo Sordi, del Direttore del Museo Giorgione Matteo Melchiorre. Infine, presso il Museo Giorgione, durante il periodo di apertura della mostra, saranno organizzati laboratori didattici per ragazzi, volti ad approfondire la relazione tra le fotografie del progetto Altre Tempeste e i dipinti di Giorgione.


Per informazioni e prenotazioni: Museo Casa Giorgione

Piazza S. Liberale, 31033 Castelfranco Veneto (Tv)

Tel. +39 0423 735626

martedì 7 ottobre 2025

La Spezia


Dal 18 ottobre 2025 al 22 marzo 2026, la grande fotografia è in mostra al CAMeC, Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia con Fotosintesi. Fotografie dalla collezione Carla Sozzani, a cura di Maddalena Scarzella, in collaborazione con la Fondazione Sozzani. Appassionati e curiosi, potranno ammirare una selezione straordinaria di oltre cento opere fotografiche di autori internazionali, da Helmut Newton a Sarah Moon, da Man Ray a Paolo Roversi, in un percorso visivo ricco e coinvolgente. Una selezione emozionante che, attraverso la fotografia del Novecento, entra in dialogo con la  collezione permanente, ricca di fotografie di altissima qualità. Un confronto capace di arricchire la lettura delle opere e di offrire al pubblico nuove connessioni tra maestri internazionali e patrimonio del museo. Carla Sozzani è stata una vera ispiratrice della cultura visuale internazionale. Attraverso il suo lavoro da giornalista, editor, editrice di riviste come Elle e Vogue Italia, e come gallerista con 10 Corso Como e con la Fondazione Sozzani, ha influenzato profondamente il modo in cui guardiamo e interpretiamo l’immagine. Antonio Grulli, direttore del partenariato, vede nell’esposizione un nuovo importante passo per il museo e ha dichiarato: “È per me un grande onore poter inaugurare questa prestigiosa mostra. Carla Sozzani è una delle figure che maggiormente ha plasmato la cultura visuale degli ultimi decenni a livello internazionale, facendo tantissimo per la fotografia e i fotografi, non solo collezionando ma agendo in prima persona attraverso il dialogo con gli artisti e con la sua galleria". Ulteriori informazioni su CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea.

venerdì 3 ottobre 2025

Milano

Il primo bacio nel pomeriggio conferma l’originalissimo percorso musicale di Emanuele De Francesco, portando le intuizioni del precedente Lettere al neon a un nuovo e importante livello di maturità, sia musicale che letteraria. Il raffinato gusto pop che da sempre distingue la ricerca di Emanuele De Francesco trova una sua definizione con un suono essenziale e personale, che ricama attorno alle canzoni e alla sua voce, un’atmosfera ipnotica e affascinante, come se fosse la colonna sonora di un film candidato all’Oscar. Infatti, Il primo bacio nel pomeriggio racconta storie di persone che hanno difficoltà a rapportarsi con una vita normale, e non riescono a essere degli ingranaggi con tempi e scadenze costanti e pianificati, e si lasciano trascinare dalle passioni, dai sogni, dalle emozioni, verso qualcosa che è tutto da scoprire. L’amore o il disagio, una riflessione o un’avventura, fantasie o malesseri: Il primo bacio nel pomeriggio ci accompagna attraverso sprazzi di infinita bellezza con la notte sullo sfondo che alla fine diviene protagonista assoluta e il mattino tarda ad arrivare, come una promessa dimenticata. Da qui il titolo dell'album, uno sprazzo di luce che appare dopo aver vissuto intensamente, un compromesso che prende forma nel pomeriggio, quando gran parte del caos è alle spalle e si può ricominciare a fare i conti con la realtà. Ed ecco che per i protagonisti delle canzoni non c'è un bacio di buongiorno al mattino. Solo nel pomeriggio. Manifesto delle tematiche che caratterizzano, Il primo bacio nel pomeriggio, Tasca bucata è il singolo che precede l’uscita dell’album: mette in luce il disagio e la difficoltà di affrontare la realtà quotidiana, con i suoi ritmi e le abitudini che alla lunga inghiottono le persone, finendo con ingabbiarne o limitarne la personalità. C’è chi però non riesce proprio a conformarsi e cerca rifugio nel proprio istinto, nella voglia di non essere amalgamato e plagiato, coltivando invece la propria sensibilità alla ricerca di emozioni uniche e equilibrio interiore. Il personaggio di Tasca bucata vive allora in un mondo a parte, fatto di continue fughe dietro ai propri pensieri, (abbigliamento e look spesso stravagante), sogni, disattenzioni, ricerca di avventure, desiderio di conoscere e approfondire rapporti e interessi che possano farlo sentire appagato e soprattutto allineato solo ed esclusivamente a sé stesso. Con tutto il disagio nei confronti della realtà e delle persone che lo circondano, che tutto questo comporta. Ma di questo, a lui, poco importa.

giovedì 25 settembre 2025

Aosta


È ancora disponibile, fino al 19 ottobre 2025, la mostra L’altro Picasso. Ritorno alle origini presso le sale espositive del Museo Archeologico Regionale di Aosta. Curata da Helena Alonso, J. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz la mostra esplora la profonda influenza delle origini e tradizioni familiari sull’opera di Picasso, nonché l’eredità delle culture classiche, in particolare la cultura fenicia, romana e araba, che l’artista aveva conosciuto durante l’infanzia a Malaga, sulle sponde del Mediterraneo. La mostra L’altro Picasso. Ritorno alle origini propone al pubblico un percorso affascinante che intende ricostruire la vicenda creativa di Picasso attraverso i legami esistenti fra le esperienze dell’infanzia, il costante dialogo con il passato e l’innovativo uso delle tecniche tradizionali, quali la ceramica, l’incisione e il design scenografico. Gli approfondimenti legati alla poesia, le suggestioni sul rapporto con i fotografi suoi contemporanei e sulla ricezione della sua opera in Italia negli anni Cinquanta concorrono a comporre un racconto unico che intreccia storia, arte e memoria, rivelando un Picasso intimo, un artista non solo innovativo e geniale, vissuto in una continua ricerca, ma anche profondamente consapevole delle proprie origini. La mostra sottolinea aspetti rilevanti della figura di Picasso e dei suoi interessi, dalla ceramica alla danza, fino alla letteratura. Per Picasso la letteratura era una delle arti che esercitava più influenza sulla sua produzione plastica, specialmente quella ispirata ai classici greci e romani, e rappresentava inoltre il terreno comune su cui si basava il sodalizio con poeti quali Apollinaire, Max Jacob o Paul Éluard. Una parte significativa dell’esposizione è dedicata alle incisioni destinate a illustrare diverse opere letterarie, dai classici alle creazioni dei suoi amici. Una sezione in particolare documenta l’importante ruolo del linguaggio nell’opera di Picasso, in cui la parola è il veicolo creativo usato per rendere conto delle sue origini e dei suoi ricordi attraverso un mezzo di espressione surrealista: la pratica della scrittura automatica.


fino al 19 ottobre 2025
orario: tutti i giorni 9 -19
biglietti: intero 8 euro, ridotto 6 euro.

Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas 12 – Aosta
Tel. 0165.275902

www.regione.vda.it